Giovedì 13 Febbraio 2014 22:31
Lorenzo GRATTAROLA
Curiosità
Era la mattina del 15 febbraio del 1961 quando mia madre mi prese per mano e con in braccio mio fratello Francesco mi disse: Vieni a vedere, il sole se ne sta’ andando via. Io avevo appena compiuto 5 anni ma ricordo bene quell’avvenimento inconsueto, affacciati alla finestra del piano superiore, si vedeva bene il cortile, la mattina era fredda ed i rami degli alberi erano rivestiti di un sottile strato di brina, il sole appena sorto, era offuscato da una sottile nebbia ma riusciva comunque a rischiarare bene il cortile e si poteva vedere anche al di la del muretto di cinta la campagna imbiancata dalla brina, le galline che razzolavano tranquille nel pollaio, il grosso melo spoglio dalle foglie, spiccava contro il cielo di quella mattina d’inverno. Così, per mano a mia madre, con mio fratello di pochi mesi in braccio a lei, assistemmo ad uno spettacolo meraviglioso ed inquietante a tempo stesso, l’eclissi totale di sole. Erano circa le 8 e 35 quando il cielo cominciò a divenire scuro, le galline si affrettarono a rincasare nel capanno del pollaio dove solitamente passavano la notte. Mano a mano che imbruniva, stringevo sempre di più la mano della mamma, che mi spiegava con parole semplici, cosa stava succedendo e cioè che la luna si era trovata tra la Terra ed il Sole e proiettava la sua ombra su di noi e quindi per questo motivo saremmo rimasti per qualche istante al buio. Ed il buio arrivò, come nella notte più nera, pensai subito a mio padre che era fuori per lavoro a cosa potesse fare nel buio, era incredibilmente notte fonda, un momento prima c’era il giorno appena nato ed ora era tornata la notte. Mi pare di ricordare che si fosse levato un lieve vento, nel cortile si potevano scorgere solo ombre, tutto era indefinito, proprio come di notte e come di notte era calato il silenzio, niente cinguettii d’uccelli, nessun rumore, pareva che tutti ma proprio tutti, umani ed animali si fossero fermati ad ammirare un evento tanto straordinario ed inquietante. Poi poco a poco, la luce ritornò e fu nuovamente giorno, la vita del cortile riprese normale, le galline ritornarono a razzolare, il cane uscendo dalla cuccia, si diede una scrollata ed inizio a stiracchiarsi come se si fosse appena svegliato, il cinguettio degli uccelli riprese incessante e alcune gazze ladre presero a saltellare sui rami del melo, che continuavano a spiccare contro un cielo appena offuscato dalla nebbia, che si diradava sempre di più sospinta dal lieve vento rimasto. Questo è il ricordo che ho mantenuto del 15 febbraio 1961, assistendo all’ultima eclissi totale di sole che si sarebbe presentata in Italia nel XX secolo, da quel giorno sono passati 53 anni e la prossima eclissi totale di sole si verificherà in Italia tra 67 anni, il 3 settembre del 2081 e non passerà più da Casal Cermelli ma molto più a nord ma lo spettacolo sarà emozionante ed unico come lo fu per me allora nel lontano 1961.
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L'eclisse totale iniziò alle 8.30 al largo del Golfo di Biscaglia, attraversò la Francia centro-meridionale, alle 8.35 entrò in Italia interessando le regioni del Piemonte meridionale, la Liguria, parte dell'Emilia-Romagna, la Toscana, il nord del Lazio, l'Umbria, l'Abruzzo, e le Marche.
Nel dopoguerra la comunità casalcermellese dovette rapportarsi con una prima immigrazione di lavoratori agricoli provenienti dal Veneto mentre, dalla fine degli anni 50 primi anni ‘60, con una seconda di origine meridionale (soprattutto calabrese).
Venerdì 26 Febbraio 2010 17:19
Lorenzo GRATTAROLA
Servizi
Su iniziativa del Podestà Cav. Giuseppe Boidi nel 1932 l’impresa edile Eligio Fornasari costruì le scuole elementari di P.za S. Carlo, precedentemente infatti i locali utilizzati, angusti e sporchi, erano ubicati sotto i portici municipali e nel palazzo Cermelli sul fianco della Società Cattolica.
Venerdì 26 Febbraio 2010 17:18
Lorenzo GRATTAROLA
Servizi
Nel 1922 Casal Cermelli e Bosco Marengo furono i primi paesi della zona ad essere serviti dall’energia elettrica grazie alla “Società Elettrica” fondata a Bosco M.go dall’Ing. Pelli, svizzero laureato al Politecnico di Zurigo e compagno di studi del più noto Einstein. Purtroppo nel 1929, su uno di questi pali della luce, morì fulminato il l4enne Giovanni Bruno, mentre andava per nidi lungo l’Orba.
Venerdì 26 Febbraio 2010 17:18
Lorenzo GRATTAROLA
Alluvioni
L’alluvione del 26 giugno 1915 che causò l’allagamento delle nostre campagne con moltissimi danni all’agricoltura. Tra i flutti vennero trascinate tutte le “bure e i buriò” [cumuli di covoni di grano pronti per la battitura] dei campi mentre il Torrente Orba, erodendo in sponda destra e modificando il suo corso, fece perdere il 40% dei terreni al C.to Cassetta.
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Agli inizi del 1800, quasi tutti i piccoli fabbricati rurali furono rialzati di un piano per far posto ai solai, con funzione di granai, così da poter stoccare le granaglie raccolte nelle prime piccole proprietà terriere. Precedentemente i raccolti delle campagne, di esclusiva proprietà delle famiglie nobili, venivano direttamente consegnati a loro.
Venerdì 26 Febbraio 2010 17:13
L'Orba
Per secoli i Casalcermellesi per attraversare l’Orba utilizzarono lo “svuàss”, la “piònca” e il “barcòu” ma nel 1934, grazie all’interessamento del Presidente della Provincia Luigi Franzini e al Podestà di Addis Abeba Carlo Boidi, iniziò la costruzione del primo ponte sull’Orba . L’impresa vincitrice dell’appalto fu la ditta dell’Ing. Dellacà di Tortona, il costo totale dell’opera fu di 98Omila lire gravanti per 8/35 sul bilancio comunale. Il ponte, ultimato nella prima metà del 1935, avrebbe dovuto essere collaudato nell’autunno ma, avendo sopportato l’alluvione del 13 agosto 1935 (rottura della diga di Molare), non necessitò di ulteriori verifiche.
Venerdì 26 Febbraio 2010 17:12
Strade
Negli anni 1930 su progetto dell’ingegner capo della provincia Morato fu costruito un tronco stradale con funzione di circonvallazione. La spesa, per la maggior parte a carico della Provincia stessa, gravò sul bilancio comunale per “sole” l5mila lire. Il suo tracciato, compreso tra l’incrocio di via Cavallari e via Alessandria e quello tra via Ovada e via Cavour.
Il 16 maggio 1926 l’Orba esondò causando ingenti danni alle culture agricole. In quegli anni si bonificò una vasta area paludosa e coperta di boscaglie in sponda sinistra dell’Orba, da secoli chiamata “Bussoleto”, dove il Prof. Luigi Franzini edificò nel 1927 l’attuale C.na Rosa. Per decenni questa fu il simbolo del progresso casalcermellese essendo stata progettata sfruttando tutta la tecnologia di allora.
Nel 1901 venne inviato a Casa! Cermelli il parroco don Giovanni Ferraris di Quargnento, meglio conosciuto come “don Paiòu”. La nomina provocò il malumore della nostra comunità. I Casalcermellesi infatti avrebbero preferito don Cesare, che oltre ad avere parentele in paese, sostituì temporaneamente il defunto Don Paolo Argenteri.
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